L’EDICOLA SPARITA di Tiziano Scarponi

Penso che tutti ricordano il film Nuovo Cinema Paradiso quando verso la fine vengono proiettate le immagini della sua demolizione. Tutti i presenti sono tristi e con le lacrime agli occhi in quanto vedono sparire un pezzo della storia della propria vita. Certo! Il paragone non regge, ma sono convinto che per molti di noi lo stato d’animo provato nel veder demolire l’edicola di via dei Filosofi sia stato identico.

Quando venni ad abitare in via Leonardo da Vinci nel 1960, ogni volta che superavo la salita e le scalette finali e “sbarcavo” in via dei Filosofi mi sentivo allegro e leggero. Attraversavo la strada e mi trovavo nello spaccio “Sali e Tabacchi” gestito, allora, dal padre di Lamberto Benda dove potevo acquistare liquirizie, gomme americane e altre leccornie. Se non attraversavo la strada ma puntavo sulla mia destra approdavo davanti all’edicola dei giornali dove al suo interno troneggiava con tutta la sua mole la signora Lupattelli Angela, per tutti Angiolina. La ricordo benissimo con il suo faccione e portatrice di uno strabismo marcato per cui non riuscivi mai a capire dove stesse guardando. Era sempre intenta a contare le monetine da 5 e 10 lire con cui comperavo le figurine, poi i giornalini come Topolino e l’Intrepido o il Monello…..che ricordi! Suo marito Pompeo era invece magro e segaligno e lo incontravi per Filosofi e traverse che spingeva un carrettino costituito da un bauletto di alluminio su due ruote, dove trasportava quotidiani e riviste che credo consegnasse agli uffici o a domicilio di privati. Gli anni passano alla svelta e questi gestori già abbastanza in età passarono le consegne ad un certo Trequattrini che però durò poco, un paio di anni al massimo, e non so il perché. Dopo questa breve parentesi l’edicola passò alla gestione Tarquini Silvana moglie di Lupattelli Pierino, nipote dell’Angiolina. Gestione molto professionale, corretta e gioviale come è nello stile della signora Silvana che tuttora è una colonna portante della nostra parrocchia di Santa Maria di Colle. Con questa gestione ho avuto un rapporto  preferenziale in quanto: miei pazienti, Pierino originario del Castello di Monte Sperello dove è nata Isabella mia moglie, Silvana nativa di Montepulciano cittadina a me cara in quanto ha visto insieme a Sarteano e Chianciano gli inizi della mia vita professionale. Rapporto preferenziale al punto che sono rimasto loro cliente allorché rilevarono l’edicola di via Pellini e nella nostra, di via dei Filosofi, arrivò la famiglia Bei. Di questa gestione non ho quasi niente da dire, appunto perché non mi sono mai servito da loro, ma che io sappia tutti li ricordano con simpatia ed affetto.

Andata in pensione Silvana sono tornato a servirmi presso l’edicola del nostro quartiere e ho trovato l’ultimo gestore:  la nostra Giovanna  Bottoloni. La sua immagine è stampata nella mia mente. Un bel viso solare con capelli alla maschietta, con un’espressione che non capisci mai se è seria o scherza e sempre curiosa e pronta a domandare di questo o quell’altro. Molto precisa nel suo lavoro e se prenotavo qualcosa la teneva da parte anche se passavo dopo un mese. Qualche volta al suo posto c’era il marito  ed era un disastro, non riusciva mai a trovare quello che cercavo.

Chi si ricorda il post che pubblicai su Facebook per  la scomparsa della tabaccaia signora Adriana Pencelli? Vi rinfresco la memoria. “ Con la scomparsa di Adriana sparisce del tutto quello che ho battezzato come il Triangolo delle Sentinelle di via dei Filosofi. I vertici di questo triangolo erano : Fedora con la sua merceria oramai chiusa, Giovanna con la sua edicola oramai chiusa, Adriana che ci ha lasciato e anche se la sua attività sarà rilevata, non sarà mai come prima”.

Adriana , Fedora, Giovanna non me ne volete, ma i vostri punti di osservazione dei “fatti degli altri” erano unici ed irripetibili .

Esercitavate di fatto un controllo del territorio incredibile  che rimandava ad un’atmosfera quasi paesana del quartiere che rimpiango perché aveva il sapore della nostra essenza perugina: semplicità, spontaneità e soprattutto  niente livore.

La demolizione dell’edicola rappresenta un ulteriore perdita della nostra natura e radici.

Voglio concludere queste righe con dei versi che ho scritto due o tre anni fa.

Si riferiscono a via Leonardo da Vinci o a qualche via del villaggio INA casa.

LA VIA CHE MUORE

“Dottore!” mi ha detto oggi una mia paziente, “ non se ne è accorto che la via sta morendo?”

Non più grida di fanciulli, non più pallonate alle porte, non più schiamazzi e cori.

Non più vecchine nei marciapiedi con ferri e uncinetto sedute a lavorar con  pettegolezzi.

Non più l’operaio in tuta e l’impiegato azzimato che passano veloci.

Non più note dalla voce discreta di radioline e mangiadischi.

Quelle porte dove continuamente entravano e uscivano casalinghe con grembiule ora

son sempre chiuse.

Il droghiere, il fruttivendolo e il macellaio dove sono andati?

Nei giorni di scuola il mattino presto era tutta una corsa a piedi di freghi e freghine che

con gravi fardelli sulle spalle scherzavano e ridevano…..ora son tutti chiusi dentro fredde

auto, ognun da solo, serio in volto e quasi schifato.

I rumori son cambiati….silenzio, motori, silenzio e qualche lamento.

Sempre meno fiori alle porte e balconi e sempre più cassonetti per rifiuti vari.

Anche qui da lei molto è cambiato: non più chiacchiere di compassione ma musi lunghi sui cellulari o liti per la fila e la prenotazione. Dottore sono vecchia e sto morendo anch’io insieme alla nostra via.

La demolizione dell’edicola lunedì 11 Ottobre 2022
Ancora un’immagine dell’10 ottobre
Ancora un’immagine del 10 ottobre
La mitica Giovanna Bottoloni, l’ultima titolare dell’edicola per quasi trent’anni
Via dei Filosofi, anni 60
Via dei Filosofi, anni 60
La Via che muore di Tiziano Scarponi

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