IL QUARTIERE PIANGE LA SCOMPARSA DI UNA BELLA PERSONA: GIORGIO PHELLAS

Di seguito un ricordo che abbiamo chiesto di scrivere ad uno dei suoi migliori amici.

*In ricordo di Giorgio, il mio Migliore Amico di Bartolo Romeo*

Era la fine degli anni ’70, in Italia stavamo finalmente uscendo dagli anni di piombo, quando conobbi in una festa di amici uno studente universitario che veniva da Cipro, George Phellas, per tutti Giorgio.

Per i suoi modi gentili e spontanei era già simpatico a tutti.

Non posso dire di essere diventato subito un suo amico nel vero senso della parola, tuttavia, piano piano, il rapporto si consolidava e quasi senza accorgermi, ormai fidanzato con quella che sarebbe diventata mia moglie, mi ritrovavo a frequentare Giorgio e Rosa sempre più assiduamente fino a quando nel ’98 ci siamo trasferiti a Piazzale Giotto.

Era la sera del 23 dicembre, eravamo nel pieno del trasloco nella casa nuova ancora spoglia e con un bimbo che voleva l’albero di Natale e il Presepe.

Suonano il campanello di casa: è Giorgio che, con il suo inconfondibile sorriso aperto e sincero, esclama: “Benvenuti nuovi vicini di casa“ e ci porta un pacchetto di dolci.

Da quel momento ho avuto il privilegio di frequentare assiduamente una persona speciale e buona, sempre disponibile e gentile, anche per questo pienamente degna del titolo di Console della sua amata Cipro.

Ciò che ho avuto da Giorgio è incommensurabile: abbiamo condiviso momenti importanti e belli della nostra vita, è stato sempre di aiuto nel superare periodi difficili.

Il suo approccio era improntato alla leggerezza, quasi non ti accorgevi dell’aiuto che ti offriva, del sostegno che ti dava quando ti vedeva stanco e scoraggiato.

Mi accorgo di quanto sia stato importante non solo per me ma per tante persone che ha aiutato con slancio generoso e non facendo mai pesare ciò che faceva.

Leggo le tante testimonianze che in questo momento gli stanno tributando sia gli amici che i rappresentanti delle istituzioni: sono veramente meritate.

In più di un’occasione l’ho accompagnato in riunioni e ricevimenti presso Ambasciate, ad inaugurazioni di eventi dove aveva un ruolo di alta rappresentanza; la cifra era sempre quella, l’empatia e la leggerezza con tutti, fossero diplomatici, ministri, nobildonne, alti prelati cattolici o ortodossi; la risposta da parte di queste persone era immediata perché il segreto di Giorgio era quello di rapportarsi con la persona, prima ancora che con il ruolo che essa rivestiva.

Quante cose ci ha insegnato!

Da quando, è stato ricoverato in terapia intensiva, in lotta contro questo maledetto covid, ho cominciato a temere per la sua vita e mi sono chiesto come avrei fatto senza il mio “Migliore Amico”.

Poi, nei colloqui telefonici con tanti altri amici in ansia e trepidanti nell’apprendere di giorno in giorno che non c’erano miglioramenti del quadro clinico, mi sono reso conto che molti di loro, come me, lo avrebbero sicuramente definito “il loro Migliore Amico”.

Questo è il lascito ed il patrimonio morale di un uomo gentile e speciale per i suoi cari Rosa, Maria Irene e Federico ma anche per la lunghissima schiera di amici.

Perugia 30 Gennaio 2021.

BARTOLO ROMEO

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